Il superpotere dell'Ascolto nella comunicazione
Ehi, dico proprio a te: quante volte avverti la spiacevole sensazione di parlare con un interlocutore che non ti sta affatto ascoltando? Vorresti condividere un tuo pensiero o una tua idea ma, aihmè, ti accorgi che non vi è il minimo ascolto delle tue parole...
Quanto è frustrante affrontare un cliente o una riunione con il team e avvertire che l’uditorio non è affatto interessato ad ascoltare il tuo intervento, concentrato piuttosto sulla risposta da dare per fare passare le proprie credenze come "realtà assoluta"?
Ma soprattutto, quando ti sei trovato in queste situazioni di disagio...cosa hai fatto?
Come ti sei comportato in quel momento e soprattutto qual è stato il risultato?
Sii onesto: mai pensato ad un certo punto di alzarti ed andartene via per non perdere altro tempo, avendo di fronte un muro refrattario e non un interlocutore seriamente interessato ad ascoltarti? Tranquillo: non sei da solo!
Mi rivolgo a te che sei un Libero Professionista che deve quotidianamente confrontarsi con il cliente, mi rivolgo a te Manager d’azienda costantemente preso a gestire in modo costruttivo e produttivo il tuo team e mi rivolgo infine anche a te Giovane neolaureato, alle prese con l’inserimento nel complesso mondo del lavoro.
Sto per portarti ad esplorare lo strumento più efficace dal quale ha origine la persuasione, ovvero il Superpotere dell’Ascolto, un superpotere tanto potente quanto purtroppo spesso dimenticato della Comunicazione.
"Ascoltare davvero": Il superpotere dimenticato della comunicazione
Spesso, quando si parla di comunicazione, pensiamo subito a come parlare meglio, a come essere più persuasivi, a come farsi ascoltare.
Ma ci dimentichiamo una cosa fondamentale: la comunicazione parte dall’ascolto.
Non bisogna essere esperti linguistici per comprendere che vi sia una sottile differenza tra due termini che spesso vengono confusi o semplicemente usati in modo inproprio.
Questa sottile differenza risulta fondamentale nelle nostre relazioni, pertanto seguimi per comprendere cosa sto per rivelarti.
Ascoltare non è sentire
- Sentire è un atto passivo: È ciò che accade quando, ad esempio, sei in casa e senti in sottofondo il rumore della lavatrice. C’è, lo percepisci, ma non gli dai attenzione.
- Ascoltare, invece, è un atto attivo, intenzionale: È quando ti fermi e presti attenzione ai tuoi figli che ti raccontano qualcosa della loro giornata, guardandoli negli occhi, cercando di capire non solo cosa dicono, ma come lo dicono.
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Perché ascoltare oggi è così raro (e importante)?
Viviamo in un'epoca in cui ognuno è concentrato sulle proprie idee, sulle proprie convinzioni, sulle proprie “verità”.
La congruenza nella comunicazione diventa un optional, infatti quando siamo al bar tra amici professiamo l'esistenza di più verità nel mondo e non di una "verità assoluta" ma quando crediamo di avere ragione, quando dobbiamo condividere le nostre Credenze… smettiamo di ascoltare.
Ma ecco quella che potrebbe essere una tua lecita domanda:-" perché dovrei ascoltare davvero il mio interlocutore?
Devi sapere che ci sono almeno 2 buoni motivi, 2 validi "perchè" nell'ascoltare di cuore, come dico spesso nei mei corsi, il tuo interlocutore o il tuo uditorio: vediamo dunque di cosa si tratta.
- Perchè l’Ascolto genera apertura
Quando ascolti con attenzione sincera, l’altra persona lo sente, si apre, abbassa le "armi".
Smette di essere sulla difensiva in quanto ti percepisce come una risorsa, non come un avversario.
Così, quando arriva il tuo momento di parlare, non devi più “convincere” con la forza delle parole: hai già predisposto la mente e il cuore dell’altro ad ascoltarti. - Perchè l’Ascolto è la base del successo relazionale
Nel lavoro, nella famiglia, nell’amicizia, l’ascolto è il primo passo per costruire una relazione non conflittuale, ma collaborativa. E sai perché?
Perché chi si sente ascoltato,si sente visto, riconosciuto, compreso.
E in un mondo dove tutti parlano e nessuno ascolta, essere davvero ascoltati è un atto rivoluzionario.
Parliamoci in modo chiaro: a chi non piace avere la certezza di essere ascoltato mentre sta parlando, dal proprio interlocutore?
Avere qualcuno che mentre comunichi ti osserva con attenzione e dimostra di volere comprendere le tue necessità e
i tuoi stati d'animo, ma quanto ti fa stare bene?
Voglio aiutarti a comprendere meglio come riuscire a capire se qualcuno invece NON ti sta ascoltando e per questo ecco arrivare in tuo soccorso 6 Indicatori chiari del linguaggio del corpo che mostrano quando c'è disinteresse nei tuoi confronti.
I 6 Indicatori
- Sguardo altrove (soprattutto verso lo smartphone o fuori dalla stanza)
- Postura chiusa, con braccia incrociate
- Movimenti nervosi (piede che batte, mani che giocherellano)
- Sbadigli ripetuti
- Assenza di contatto visivo
- Interruzioni frequenti, come se volesse solo aspettare il proprio turno per parlare
Questi segnali ci dicono: “non ti sto ascoltando davvero”.
Ascoltare con il cuore crea reciprocità
Saper ascoltare di cuore, con attenzione autentica, crea una relazione bidirezionale di fiducia e collaborazione, crea un rapporto di reciprocità e non di chiusura o scontro.
Facciamo qualche esempio concreto:
- Professionista e cliente: Un consulente che ascolta attentamente le esigenze reali del cliente, senza proporre subito la “sua” soluzione, sarà percepito come affidabile e capace.
Risultato? Il cliente si fida, resta, e raccomanda. - Team aziendale: Un manager che ascolta le proposte dei collaboratori crea un clima di apertura, dove le idee circolano e l’innovazione nasce.
- Neolaureato in un nuovo lavoro: Se si mette in ascolto attivo del contesto, dei colleghi, dei bisogni dell’azienda, impara prima, si adatta meglio e si fa apprezzare.
All'inizio di questo articolo ti ho detto che l'Ascolto vero è lo strumento di persuasione più potente, ed è proprio così!
Molti pensano che persuadere significhi sapere comunicare in modo chiaro ed efficace, ma in realtà la vera persuasione nasce dal saper ascoltare.
Quando sai ascoltare in modo vero ed autentico, nascono delle condizioni favorevoli per le tue relazioni, ad esempio:
- Dimostri empatia
- Personalizzi il tuo messaggio
- Parli la lingua dell’altro
- Ottieni attenzione autentica
L'Ascolto Attivo mette il tuo interlocutore nella posizione di sentirsi per la prima volta "ascoltato" e non semplicemente "sentito", compreso e capito e sarà dunque meglio predisposto ad ascoltarti quando sarà il tuo turno.
In questo caso sarà anche più semplice prevenire situazioni di dissenso e obiezioni che sono all'ordine del giorno quando ti confronti con il tuo cliente, il tuo interlocutore, il tuo uditorio.
Sapere ascoltare con il cuore crea le condizioni favorevoli per relazioni di reciprocità e non di scontro, permette di interagire meglio e di generare benessere.
Seguimi dunque per scoprire quali sono i 4 Vantaggi principali derivanti dal sapere ascoltare.
✅ 4 Vantaggi dell'ascolto attivo:
- Crea fiducia: Le persone si aprono di più con chi le ascolta.
- Riduce i conflitti: L’ascolto disinnesca tensioni.
- Aumenta la comprensione reciproca: Si evita di fraintendere.
- Favorisce la collaborazione: Perché tutti si sentono parte del processo.
Conclusione
- Fai tua la sottile ma inmprescindibile differenza tra sentire ed ascoltare
- Ricorda che sapere ascoltare genera apertura verso chi sta parlando ed è la base per relazioni di successo
- Osserva con attenzione il linguaggio del corpo di chi ti sta ascoltando ed monitora i 6 Indicatori chiari del non ascolto
- Ascoltare con il cuore ti permette di creare relazioni biunivoche di reciprocità
- Fare comprendere al tuo cliente o al tuo uditorio che sei davvero interessato ad ascoltare lo farà sentire per la prima volta (viste le pessime abitudini attuali) compreso, capito e lo predisporrà meglio all'ascolto nei tuoi confronti
- Impara ad ascoltare con il cuore per persuadere
- Non dimenticare i 4 Vantaggi del tuo ascolto attivo
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Ricorda che: -“Ascoltare davvero non è un gioco da ragazzi. Non è da tutti. Ma è ciò che fa la differenza tra una conversazione e una connessione, tra un rapporto superficiale e una relazione che funziona davvero.”-
Sono
Stefano Macii
Da anni, creo percorsi personalizzati per:
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