Il potere della Chiusura nel Public Speaking

Nel mondo del Public Speaking, si parla spesso dell’importanza dell’inizio di un intervento ed è vero: l’apertura è ciò che cattura l’attenzione.

Ma troppo spesso si sottovaluta un altro momento chiave, forse ancora più strategico e determinante: la chiusura.

Quando mi rivolgo a te che sei un professionista o un imprenditore abituato ad interfacciarti con i clienti e parlo di "chiusura", non mi riferisco semplicemente al momento in cui si dice “grazie” e si esce di scena, bensì al culmine del discorso, del messaggio finale, del momento del ricordo.
È il punto in cui, dopo aver guidato l’ascoltatore lungo il tuo intervento, puoi davvero lasciare un segno indelebile.

Seguimi dunque in questo articolo per approfondire il ruolo strategico che la Chiusura ricopre in ogni tuo intervento ed apprendere alcuni modi per metterla in campo in modo efficace.

 

L’illusione della prima impressione

Molti conoscono il detto: “La prima impressione è quella che conta”, un concetto potente e universalmente accettato.
Ma... quanti lo mettono veramente in pratica quando salgono su un palco o iniziano un intervento?

In realtà, la maggior parte delle persone comincia il proprio discorso con frasi banali, prevedibili, senza impatto e questo è un grande spreco di potenziale.

Eccoti due esempi di aperture scontate:

    1. “Buongiorno a tutti, mi chiamo Marco e oggi vi parlerò di…”

      Problema: è una formula standard, che non cattura l’attenzione.

      È una frase che il pubblico ha già sentito centinaia di volte e che lo mette subito in modalità passiva.

    2. “Prima di iniziare, volevo ringraziare l’organizzazione…”
      Problema: ringraziare è cortese, ma farlo all’inizio può abbassare l’energia.
      È meglio ringraziare in modo strategico dopo aver catturato l’interesse.

    Si potrebbero fare decine di esempi di aperture dozzinali e per niente “magnetiche”, per questo ti invito a fare tuo il messaggio e a concentrarti su qualcosa di diverso per agganciare il tuo uditorio.
    Se non l’hai ancora fatto, puoi leggere quest’altro mio articolo pubblicato nel Blog:

    https://www.stefanomacii.it/l-importanza-del-primo-impatto-nel-public-speaking/

    Ora seguimi con attenzione, ti invito a leggere fino alla fine l’articolo perché stai per scoprire il vero Potere della Chiusura.


    La Chiusura: Il vero punto di svolta


    Se l’apertura è ciò che accende l’attenzione, la chiusura è ciò che scolpisce il ricordo: È il momento in cui puoi lasciare un messaggio chiaro, forte e memorabile.
    Eppure, è la parte più trascurata di un intervento….

    Tra i vari tipi di chiusura scontata e fortemente sconsigliata se vuoi davvero avere un risultato sul tuo uditorio, ecco un paio di esempi per comprendere meglio cosa evitare di dire alla fine di un tuo intervento.

    Due esempi di chiusure errate:

      1. “Bene, ho finito, spero vi sia piaciuto.”

        Problema: chiude senza forza, senza direzione. 
        Il pubblico resta senza una guida su cosa fare o pensare dopo.

      2. “Non so se sono stato chiaro, ma comunque grazie per l’attenzione.”

        Problema: comunica insicurezza.
        Lascia l’audience con il dubbio, invece che con una convinzione.

      Prima ancora di esaminare quali possono essere le tipologie più efficaci, quelle fortemente consigliate per lasciare un segno indelebile alla fine del tuo intervento, desidero farti comprendere il vero valore di una chiusura potente. 

      Il vero valore della chiusura

        1. Riassumere il punto centrale del discorso.

        2. Rafforzare il messaggio.

        3. Stimolare un’azione o una riflessione.

        4. Far sì che l’ascoltatore ti ricordi.


        Quest' ultimo punto è davvero fondamentale: devi infatti sapere che ricerche autorevoli attestano che anche l’uditorio più attento tende a perdere oltre il 70% del contenuto del tuo intervento.
         Ma se prepari bene la tua chiusura, quella sarà la parte che resterà.

        La Chiusura è la tua "call to action", ovvero il momento in cui inviti il pubblico a fare qualcosa: cambiare, pensare, decidere, agire.
        Tuttavia per essere efficace, una call to action non può essere improvvisata, bensì deve essere:

        • Chiara
        • Coinvolgente
        • Pertinente con il discorso

        Chi non prepara una chiusura strategica rischia di aver parlato bene, ma inutilmente, di aver speso tempo ed energia... senza lasciare una traccia.

         

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        Seguimi ora per scoprire alcuni tipi di chiusure che possiamo davvero definire “strategiche” in quanto permettono di ottenere la migliore performance quando termini il tuo discorso.

         

        I diversi tipi di chiusura strategica

        1. La domanda retorica: Chiude il cerchio.
        Non chiede davvero una risposta, ma spinge a riflettere e rafforza un messaggio.

        Esempio sull' Importanza del Public Speaking: "Alla fine, la vera domanda è: possiamo davvero permetterci di non migliorare il nostro modo di comunicare?"

        2. La citazione d’impatto: Una frase può condensare un intero concetto.
        Deve essere coerente col contenuto e, se non è conosciuto, è importante citare l’autore.

        Esempio:Come diceva Peter Drucker, "La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto."

        3. Lo storytelling o aneddoto personale: E' l’arte di trasmettere un messaggio attraverso una storia.
        Si tratta di un racconto, un fatto, un’esperienza vissuta personalmente (e funziona davvero  purché... sia vera!)
        È potente perché:

        • Cattura l’attenzione.
        • Crea connessione emotiva.
        • Rende il messaggio memorabile.

        Lo Storytelling o Aneddoto ha il magico potere di “agganciare” il tuo uditorio perché sicuramente arriva in modo verace e coinvolge maggiormente chi ha vissuto un’esperienza analoga, predisponendolo ad un maggiore ascolto attivo del tuo discorso.

        Eccoti dunque i 3 Vantaggi principali per meglio comprendere perché tale chiusura strategica sia tra le più favorite soprattutto in ambito commerciale o nel marketing referenziale.
         

        3 Vantaggi dello storytelling

          1. Rende il contenuto umano e vicino

          2. Facilita la comprensione e l’empatia

          3. Crea un ancoraggio emotivo e visivo

          Esempi di storytelling efficace:

            • Imprenditore: “Quando ho iniziato la mia azienda, avevo solo un’idea e un piccolo ufficio.
              Oggi, grazie alla capacità di comunicare la mia visione, siamo in tre continenti.”
            • Manager: “Ricordo una riunione in cui ho scelto di ascoltare davvero il mio team per la prima volta.
              Quello è stato il giorno in cui ho smesso di gestire e ho iniziato a guidare.”

            • Professionista: “Il primo cliente che ho perso mi ha insegnato più di tutti quelli che ho conquistato.
              Ho imparato che la comunicazione non è ciò che dici, ma ciò che l’altro capisce.”

             

            Conclusione

            • Hai dunque compreso sì quanto sia importante avere un buon inizio e dunque una buona apertura per rompere il ghiaccio, ma ancora di più quanto sia basilare concentrarsi su una buona chiusura d’effetto.
            • Abituati pertanto a preparare chiusure efficaci che ti permetteranno di fare la differenza e di lasciare un segno indelebile nel tuo uditorio.
            • Non dimenticare che il potere di una chiusura strategica è immenso.
            • Ricorda che una chiusura d'effetto non solo ti permette di essere ricordato, ma soprattutto stimola le persone ad agire.

              È lì che si decide se il tuo intervento avrà avuto un impatto o sarà stato solo... rumore. 
               

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            “Non è come inizi… è come lasci il segno! La chiusura è la firma indelebile del tuo messaggio.”

            Stefano Macii
            Sono

            Stefano Macii

            Da anni, creo percorsi personalizzati per:

            • AZIENDE, aiutandole a diventare più competitive ed a incrementare il proprio fatturato;
            • IMPRENDITORI, perchè non perdano interessanti opportunità di business (possano ottenere elevate performances) nella propria attività;
            • GIOVANI NEOLAUREATI, perchè possano affrontare in modo sereno i colloqui di selezione ed accellerare la propria carriera nel mondo del lavoro;
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